domenica 3 agosto 2014

L'idiozia del genere umano: i contadini impollinatori di Sichuan

Come ormai risaputo, le api sono in forte declino da diversi anni e spesso la domanda su cosa succederebbe se questi meravigliosi insetti pronubi si estinguessero ha fatto capolino in molti articoli e post. Una risposta viene dal Sud-Est della Cina, dalla provincia di Sichuan, dove negli anni 90 un forte abuso di pesticidi ha sterminato il 95 % della popolazione locale di api (oltre ad un imprecisato numero di cinesi). Negli anni successivi allo sterminio si notò un drastico calo della produzione di frutta e verdura e questo ha condotto i contadini di Sichuan a trovare delle alternative al lavoro gratuito delle api. Purtroppo, l'unico modo per sostituire gli insetti era procedere all'impollinazione manuale dei fiori degli alberi da frutta (mele e ciliegie soprattutto). I contadini si sono armati di lunghi bastoni provvisti di piume sulla punta, con i quali spennellano di polline i fiori degli alberi; un lavoro lungo, faticoso, ma anche molto pericoloso, perché arrampicandosi sugli alberi per raggiungere i fiori più lontani molto spesso si verificano incidenti. Per sostituire un solo alveare sono necessarie ben 10 persone che, comunque, non riescono a raggiungere nemmeno un decimo dell'efficienza delle api nell'impollinazione. Inoltre, queste persone sono pagate per fare questo lavoro, e sono pagate molto bene per gli standard asiatici (paghe comprese tra i 9 e i 15 euro l'ora), il risultato è stato che la frutta e verdura ha raggiunto prezzi allucinanti che i locali non potevano assolutamente permettersi rendendo antieconomica la coltivazione della frutta e verdura.
Foto di Gilles Sabrie

 Altro effetto collaterale della sparizione delle api è stato un calo della biodiversità vegetale e animale delle zone interessate. Se i contadini si sono sostituiti alle api (con risultati discutibili) nelle coltivazioni destinate al consumo umano, nulla è stato fatto (ovviamente) per tutte le altre specie vegetali selvatiche e non commestibili. Naturalmente, la diminuzione della biodiversità vegetale porta sempre conseguenze su quella animale (il concetto di catena alimentare non doveva essere molto chiaro ai locali). Ora una considerazione è d'obbligo: il genere umano è destinato all'estinzione! Ed è giusto che sia così, perché solo degli idioti possono continuare a perpetrare lo scempio che è stato fatto e che, purtroppo, si continua a fare. Solo rendendoci conto di quanto sia stupido ridurci in queste condizioni possiamo avere una speranza di sopravvivere alla nostra stessa idiozia, ma la storia del genere umano ci ha purtroppo insegnato che l'autodistruzione è l'unica attività in cui l'umanità riesce a tirare fuori il meglio di sé. Meditate gente, meditate.
In questo link trovate il bellissimo reportage fotografico di Gilles Sabrie sui contadini impollinatori di Sichuan (per il giornale Le Monde).

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